Lavoratori senza certificato considerati assenti ingiustificati
Nel testo del DL n.127 del 21 settembre 2021, si evidenziano alcune variazioni rispetto alla bozza precedente, che riguarda lo status del lavoratore senza green pass, che non è più sospeso dal lavoro ma è considerato assente ingiustificato.
Per il periodo di assenza, il lavoratore non percepisce la retribuzione sin dal primo giorno in cui gli è inibito l’accesso al luogo di lavoro per mancanza della certificazione.
Questa procedura, semplifica le procedure per le aziende: di fatto, mentre la sospensione è comunque un provvedimento che il datore di lavoro dovrebbe adottare e comunicare al lavoratore, l’assenza ingiustificata è semplicemente un fatto di cui l’azienda prende atto, senza comunicare nulla al lavoratore. La privazione della retribuzione è quindi una conseguenza automatica dell’assenza ingiustificata.
Si precisa inoltre che l’assenza ingiustificata fino alla presentazione del certificatoo in mancanza, fino al 31/12/21, non ha conseguenze disciplinari e comporta il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Non si verificano le conseguenze normalmente ricollegate all’assenza ingiustificata, cioè il licenziamento dopo un certo numeri di giorni in assenza.
Rimane invariata, rispetto alla prima bozza del decreto, la parte relativa alle sanzioni amministrative a carico del datore di lavoro qualora non vengano fatti i controlli, definite le modalità operative degli stessi e individuati i soggetti incaricati.
Resta la sanzione per il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza certificato green pass ( fino a 1.500€).
Bonus ricerca, cinque profili critici sotto la lente dell’amministrazione
Il Fisco ha intensificato i controlli sui principali incentivi fiscali destinati alle imprese: dal credito d’imposta per ricerca e sviluppo a quelli per Industria 4.0, patent box, aiuti Covid e agevolazioni per start-up e PMI innovative. Particolare attenzione è rivolta al credito R&S, spesso oggetto di contestazioni per incertezza sulle attività realmente agevolabili. I settori…
Transizione 4.0 30 giorni per sapere i fondi disponibili
Le risorse da 2,2 miliardi di euro per il 2025 destinate al piano Transizione 4.0 risultano già esaurite, come indicato nelle ricevute delle comunicazioni inviate dal 17 giugno in poi. Le imprese possono comunque continuare a presentare le domande sperando in un eventuale scorrimento o rifinanziamento, che sarà verificato entro 30 giorni. Una novità cruciale…
La prenotazione del bonus 4.0 va confermata entro il 17 luglio
Le imprese che hanno già inviato le comunicazioni per gli investimenti 4.0 del 2025 utilizzando i vecchi modelli devono trasmettere le comunicazioni confermative con i nuovi modelli entro il 17 luglio 2025, per non perdere la priorità nell’ordine cronologico utile all’assegnazione dei crediti d’imposta. Il canale telematico per l’invio con la nuova modulistica è attivo…
Cambio Isa per nuovo codice Ateco, niente cessazione dal concordato
Il cambio del codice attività a causa della nuova classificazione Ateco 2025 non comporta automaticamente l’uscita dal concordato preventivo biennale (Cpb) per chi vi ha aderito per il biennio 2024-2025, anche se cambia l’indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa). L’Agenzia delle Entrate chiarisce infatti che non si tratta di una modifica sostanziale dell’attività, e quindi…
Catastrofi naturali, l’indennizzo va al proprietario dell’immobile
La conversione in legge del Dl 39/2025 ha introdotto modifiche per chiarire e correggere l’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali delle imprese, evidenziando ancora difficoltà interpretative e problemi di coordinamento tra le norme. Le novità principali riguardano: Scoperto e franchigia: le grandi imprese non sono più soggette al limite del 15%, ma resta incerto il…