Crediti R&S, la via della certificazione per chi non ha aderito alla sanatoria

Il riversamento spontaneo dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo (articolo 5, Dl 146/2021) non ha ottenuto il successo sperato, nonostante i vantaggi fiscali offerti.
Per le imprese che non hanno aderito alla sanatoria, la via per regolarizzare la situazione è la certificazione degli investimenti in R&S da parte di un ente accreditato.
Questo certificato consente di legittimare la richiesta del credito d’imposta, riducendo il rischio di future contestazioni fiscali.

La certificazione non riguarda solo il passato, ma anche il futuro: le imprese possono infatti ottenere una valutazione preventiva sull’ammissibilità dei progetti di R&S al credito d’imposta. Dal 2024, è previsto un obbligo di comunicazione preventiva al Mise per gli investimenti in R&S, che va aggiornata al completamento degli stessi.

Inoltre, la certificazione può essere utile anche per le imprese che intendono beneficiare del patent box, riducendo i rischi di contestazioni sulle spese ammissibili. Il Mimit ha anche chiarito che alcune attività, pur non essendo nuove in senso assoluto, possono essere considerate ammissibili se nuove per l’impresa.

fonte: IlSole24Ore

In allegato articolo integrale:

Crediti R&S, la via della certificazione per chi non ha aderito alla sanatoria

Cambio Isa per nuovo codice Ateco, niente cessazione dal concordato

Il cambio del codice attività a causa della nuova classificazione Ateco 2025 non comporta automaticamente l’uscita dal concordato preventivo biennale (Cpb) per chi vi ha aderito per il biennio 2024-2025, anche se cambia l’indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa). L’Agenzia delle Entrate chiarisce infatti che non si tratta di una modifica sostanziale dell’attività, e quindi…

Maggiori Informazioni

Catastrofi naturali, l’indennizzo va al proprietario dell’immobile

La conversione in legge del Dl 39/2025 ha introdotto modifiche per chiarire e correggere l’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali delle imprese, evidenziando ancora difficoltà interpretative e problemi di coordinamento tra le norme. Le novità principali riguardano: Scoperto e franchigia: le grandi imprese non sono più soggette al limite del 15%, ma resta incerto il…

Maggiori Informazioni

Trasferte e rimborsi spese ricevute di pagamento per provare la tracciabilità

Dal 1° gennaio 2025, le nuove regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (legge 207/2024) impongono l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti ai fini della deducibilità fiscale dei rimborsi spese e delle spese di rappresentanza. I rimborsi non pagati con strumenti tracciabili (bonifici, carte, ecc.) diventano indeducibili per il datore di lavoro e imponibili per il…

Maggiori Informazioni

L’adesione al concordato spalanca le porte del regime premiale Isa

Chi ha un buon punteggio ISA (almeno 8 su 10) nel 2024 può ottenere dei vantaggi fiscali. Se il punteggio è ancora più alto (9 o più), i benefici sono maggiori. Ad esempio: Con voto 9 o superiore, si può evitare il visto di conformità per usare o chiedere rimborsi di crediti fiscali fino a:…

Maggiori Informazioni

Concordato al restyling Pronto il modello Cpb

Il decreto in arrivo in Parlamento introduce modifiche alla riforma fiscale, con particolare attenzione al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Ecco i punti principali : Stop per i forfettari dal 2025Chi è nel regime forfettario non potrà più aderire al CPB dal 2025. Il 2024 rimane l’unico anno in cui possono farlo, e solo a titolo…

Maggiori Informazioni