Spunta la moratoria per gli esodati del 110%

I tecnici del Ministero dell’Economia stanno esaminando diverse misure per aiutare le persone che non hanno ancora ricevuto completamente i crediti fiscali legati alle operazioni di ristrutturazione. Questo riguarda le persone coinvolte nel superbonus.

Dopo un decreto iniziale all’inizio dell’anno, alcune questioni legate ai bonus non sono ancora state risolte. Quindi, c’è l’idea di introdurre un nuovo intervento per correggere le norme che riguardano i vantaggi per le ristrutturazioni. Ma non ci sono ancora informazioni chiare riguardo a cosa sarà incluso, quanto ci vorrà e come verrà presentato questo intervento.

Al Ministero dell’Economia, stanno valutando il problema dei crediti fiscali da diversi mesi, cercando di trovare soluzioni per coloro che si sono trovati in difficoltà a causa delle nuove misure adottate dal governo per prevenire frodi legate ai bonus. Ma è un argomento delicato, considerando anche l’elevato numero di bonus richiesti nel 2023. Pertanto, stanno prendendo in considerazione sia gli aspetti sostanziali che le modalità per apportare eventuali modifiche.

Una delle misure discusse è una “moratoria”, che implicherebbe un blocco delle azioni civili e dei pignoramenti per le persone (cittadini, professionisti e aziende) che non hanno ancora ricevuto completamente i loro crediti. Tuttavia, questa misura deve essere studiata attentamente per garantire il corretto funzionamento del mercato.

Alcune richieste sono state avanzate in un incontro tra Enrico Zanetti, consigliere del Ministro Giancarlo Giorgetti, e l’associazione degli interessati al superbonus. Tra le richieste c’è la cancellazione delle segnalazioni negative per coloro che non hanno potuto incassare i crediti fiscali in tempo. Ci sono anche alcune questioni interpretative, come quella della remissione in bonis: dovrebbe essere chiarito che per lo stesso cantiere si dovrebbe pagare solo una volta la sanzione.

Tutte queste richieste devono essere bilanciate con i vincoli di bilancio pubblico e con l’obiettivo del governo di mantenere una linea di continuità con le misure adottate alla fine del 2022 e all’inizio del 2023.

Nel frattempo, stanno cercando di riaprire il canale per l’acquisto dei crediti fiscali attraverso Poste italiane, ma nonostante gli annunci precedenti, la situazione è ancora ferma.

fonte: Il Sole 24 Ore

In allegato il documento originale:

Spunta la moratoria per gli esodati del 110%

L’adesione al concordato spalanca le porte del regime premiale Isa

Chi ha un buon punteggio ISA (almeno 8 su 10) nel 2024 può ottenere dei vantaggi fiscali. Se il punteggio è ancora più alto (9 o più), i benefici sono maggiori. Ad esempio: Con voto 9 o superiore, si può evitare il visto di conformità per usare o chiedere rimborsi di crediti fiscali fino a:…

Maggiori Informazioni

Concordato al restyling Pronto il modello Cpb

Il decreto in arrivo in Parlamento introduce modifiche alla riforma fiscale, con particolare attenzione al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Ecco i punti principali : Stop per i forfettari dal 2025Chi è nel regime forfettario non potrà più aderire al CPB dal 2025. Il 2024 rimane l’unico anno in cui possono farlo, e solo a titolo…

Maggiori Informazioni

Ravvedimento speciale, sanatoria aperta anche per le società con esercizi a cavallo

L’adesione al “ravvedimento speciale” per il periodo 2018-2022 deve essere completata entro il 31 marzo 2025. Questo ravvedimento riguarda i soggetti Isa che hanno aderito al concordato preventivo biennale (Cpb) entro il 31 ottobre 2024 (o il 12 dicembre 2024 con dichiarazione integrativa). Il pagamento delle imposte può essere effettuato in un’unica soluzione o in…

Maggiori Informazioni

Lo scudo si può estendere anche alle indagini finanziarie

La sanatoria fiscale prevede che il costo sia proporzionato ai benefici di protezione dagli accertamenti fiscali. Anche scegliendo la sanatoria, non si evitano completamente i controlli, come quelli dei verificatori o le richieste di documenti. Tuttavia, essa protegge dai controlli più complessi, come quelli sul reddito d’impresa e l’IRAP, ma non copre gli accertamenti IVA…

Maggiori Informazioni

Attivazione Pec personale

L’obbligo di iscrivere la PEC (Posta Elettronica Certificata) degli amministratori nel Registro delle Imprese, previsto dalla Legge n. 207/2024, si applica anche alle società costituite prima del 1° gennaio 2025. Le imprese hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per comunicare l’indirizzo PEC di ciascun amministratore, anche se ci sono più amministratori. Inoltre, l’obbligo si…

Maggiori Informazioni