Il costo dei pagamenti mancati o tardivi scende dal 30% al 25%

Le penalità per chi paga le tasse in ritardo o non le paga saranno ridotte.
Il decreto legislativo 87 del 14 giugno 2024 ha modificato il sistema delle sanzioni fiscali, abbassando alcune delle multe previste.
Ad esempio, la sanzione del 30% per i pagamenti ritardati o omessi, prevista dall’articolo 13 del Dlgs 471/1997, è stata ridotta al 25%.

Ora l’articolo 13 stabilisce che chi non effettua i pagamenti dovuti, come acconti, pagamenti periodici o saldi risultanti dalla dichiarazione dei redditi, sarà soggetto a una multa del 25% dell’importo non versato.
Questo vale anche quando, a seguito di controlli, emerge che l’imposta dovuta è più alta o l’importo detraibile è inferiore.

Le nuove sanzioni si applicheranno alle violazioni commesse dal 1° settembre 2024. Se il ritardo nel pagamento non supera i 90 giorni, la sanzione del 25% sarà ridotta alla metà (12,5%). Se il ritardo è di massimo 15 giorni, il 12,5% sarà ulteriormente ridotto a un quindicesimo per ogni giorno di ritardo (0,833% al giorno).

Inoltre, chi si ravvede spontaneamente, ossia chi paga volontariamente e corregge l’errore prima di essere scoperto, potrà beneficiare di ulteriori riduzioni delle sanzioni.

La sanzione del 25% si applica in caso di mancato pagamento di un tributo o parte di esso entro i termini previsti. Questo vale anche quando, a seguito di controlli automatizzati o formali, emerge che l’importo delle tasse dovute è maggiore di quanto dichiarato.

I controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni presentate dai contribuenti possono essere di due tipi:

  1. Controllo automatico: Si tratta di una verifica automatizzata delle dichiarazioni annuali, che riguarda l’Irpef, l’Iva, le dichiarazioni dei sostituti d’imposta, il modello 770 e l’Irap. Questo controllo serve a liquidare le imposte, i contributi e i premi dovuti, o i rimborsi spettanti, basandosi sui dati dichiarati.
  2. Controllo formale: È un controllo più approfondito delle dichiarazioni annuali, che viene effettuato entro il 31 dicembre del secondo anno successivo alla presentazione della dichiarazione. Anche questo riguarda l’Irpef, l’Iva, le dichiarazioni dei sostituti d’imposta, il modello 770 e l’Irap.

fonte: IlSole24Ore

In allegato articolo integrale:

Il costo dei pagamenti mancati o tardivi scende dal 30% al 25%

Accessibilità digitale: obblighi in arrivo con la European Accessibility Act

A partire dal 28 giugno 2025, entreranno in vigore le disposizioni della European Accessibility Act (EAA), recepita in Italia con il Decreto Legislativo 139/2023. La normativa introduce nuovi requisiti in materia di accessibilità digitale, con l’obiettivo di garantire che i contenuti online siano fruibili anche da persone con disabilità. Ambito di applicazione L’obbligo riguarda tutte…

Maggiori Informazioni

Trattamento fiscale variabile sull’auto aziendale riassegnata

Dal 2025 le auto aziendali concesse ai dipendenti saranno tassate in base a tre regimi diversi. Restano valide le regole attuali (con aliquote tra il 25% e il 60%) per le auto consegnate o ordinate entro il 2024 e ricevute entro giugno 2025. Per le auto nuove, immatricolate e concesse dal 1° gennaio 2025, si…

Maggiori Informazioni

La comunicazione preventiva 4.0 detta il 20%

Le imprese che vogliono ottenere il credito d’imposta per la Transizione 4.0 o 5.0 devono seguire regole precise. Una di queste è versare un acconto almeno del 20% del valore del bene indicato nella comunicazione preventiva (cioè quella fatta all’inizio per “prenotare” il credito). Il problema: Se il prezzo del bene scende dopo la comunicazione,…

Maggiori Informazioni

Crediti d’imposta, arriva la spinta ad annullare gli atti non fondati

Il Ministero dell’Economia ha dato nuove indicazioni all’Agenzia delle Entrate per evitare che vengano emessi atti fiscali (come sanzioni o richieste di pagamento) quando non ci sono basi solide, soprattutto riguardo ai crediti d’imposta delle imprese. In particolare, viene fatta una distinzione importante tra: Crediti inesistenti (cioè falsi) Crediti non spettanti (cioè richiesti in modo…

Maggiori Informazioni

Bonus ricerca, cinque profili critici sotto la lente dell’amministrazione

Il Fisco ha intensificato i controlli sui principali incentivi fiscali destinati alle imprese: dal credito d’imposta per ricerca e sviluppo a quelli per Industria 4.0, patent box, aiuti Covid e agevolazioni per start-up e PMI innovative. Particolare attenzione è rivolta al credito R&S, spesso oggetto di contestazioni per incertezza sulle attività realmente agevolabili. I settori…

Maggiori Informazioni