Crediti R&S, la via della certificazione per chi non ha aderito alla sanatoria
Il riversamento spontaneo dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo (articolo 5, Dl 146/2021) non ha ottenuto il successo sperato, nonostante i vantaggi fiscali offerti.
Per le imprese che non hanno aderito alla sanatoria, la via per regolarizzare la situazione è la certificazione degli investimenti in R&S da parte di un ente accreditato.
Questo certificato consente di legittimare la richiesta del credito d’imposta, riducendo il rischio di future contestazioni fiscali.
La certificazione non riguarda solo il passato, ma anche il futuro: le imprese possono infatti ottenere una valutazione preventiva sull’ammissibilità dei progetti di R&S al credito d’imposta. Dal 2024, è previsto un obbligo di comunicazione preventiva al Mise per gli investimenti in R&S, che va aggiornata al completamento degli stessi.
Inoltre, la certificazione può essere utile anche per le imprese che intendono beneficiare del patent box, riducendo i rischi di contestazioni sulle spese ammissibili. Il Mimit ha anche chiarito che alcune attività, pur non essendo nuove in senso assoluto, possono essere considerate ammissibili se nuove per l’impresa.
fonte: IlSole24Ore
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