Così la flat tax fino a 85mila euro cambia i piani dei professionisti
Il disegno di legge di Bilancio alza da 65mila a 85mila euro la soglia di ricavi o compensi che consente di scegliere la flat tax.
Per come è scritta la norma istitutiva del forfait, il rispetto di questo requisito nel 2022 consente di optare per il regime agevolato già dal 1° gennaio del 2023. Ciò dovrebbe eliminare la spinta a contenere i ricavi o i compensi del 2022 entro il limite di 65mila euro per non uscire dal regime a partire dall’anno successivo, che è un tema ricorrente per molti contribuenti alla fine di ogni anno.
D’altra parte l’innalzamento della soglia non fa che spostare più in alto l’asticella oltre la quale si è indotti a non crescere per non perdere i benefici fiscali.
L’Ubp stima che su 170mila soggetti interessati al regime, solo 60mila aderiranno. Il tasso di opzioni è stimato al 22,5% tra le imprese e al 58,7% tra i professionisti.
La differenza dipende per lo più dai costi effettivi, che le simulazioni generali non possono cogliere. Per i professionisti, le spese deducibili sono forfettizzate al 22%: chi sta sotto questo livello e può optare per la flat tax, aumenta i vantaggi; chi sta sopra potrebbe avere convenienza a restare nella tassazione ordinaria, ma otterrà un guadagno netto inferiore.
Per approfondire meglio l’argomento, consultare il documento allegato:
Così la flat tax fino a 85mila euro cambia i piani dei professionisti
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