Concordato, per le Casse salta l’allineamento fisco-contributi
Il concordato preventivo, che dura due anni per chi usa gli ISA e un anno per chi è nel regime forfettario, influisce anche sui contributi previdenziali di imprenditori e professionisti.
Secondo il Dl 13/2024, durante il periodo del concordato, il reddito effettivo non conta né per le tasse né per i contributi previdenziali obbligatori.
Questo è importante anche per chi vuole aderire alla sanatoria dei redditi 2018-2022, che non comporta contributi aggiuntivi.
Le persone fisiche che partecipano al concordato devono calcolare i contributi previdenziali in base al reddito concordato con l’Agenzia delle Entrate, a meno che non decidano di pagare in base al reddito reale se questo è più alto.
Normalmente, il concordato fa coincidere il calcolo delle tasse con quello dei contributi previdenziali, ma ci sono due eccezioni: una legata alle regole per calcolare i contributi nelle diverse gestioni Inps, e l’altra che riguarda i professionisti iscritti alle Casse di previdenza autonome.
Per questi professionisti, il concordato non cambia il calcolo dei contributi, come chiarito dall’Adepp e confermato dalla Corte di Cassazione.
I professionisti iscritti alle Casse devono continuare a calcolare i contributi sul reddito effettivo, anche se usano il concordato per le tasse.
Infine, il ravvedimento speciale per i redditi 2018-2022, che permette di pagare una tassa sostitutiva, non ha effetti sui contributi previdenziali e riguarda solo chi ha usato gli ISA e aderisce al concordato preventivo.
fonte: IlSole24Ore
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