Inps riduce anche per il passato le sanzioni per omesso versamento
L’Inps ha stabilito le nuove regole per le sanzioni in caso di mancato pagamento delle ritenute previdenziali sui salari dei dipendenti.
Nel messaggio 1931/2023, l’ente previdenziale fornisce chiarimenti in seguito alle modifiche introdotte dall’articolo 23 del decreto legge 48/2023 (decreto Lavoro), che ha modificato l’articolo 2, comma 1-bis, del decreto legge 463/1983 riguardo alle sanzioni per il mancato pagamento delle ritenute previdenziali.
La modifica apportata ha sostituito, nel comma 1-bis, la frase “da 10.000 a 50.000 euro” con “da una volta e mezza a quattro volte l’importo omesso”.
Di conseguenza, il nuovo comma 1-bis, secondo periodo, stabilisce che, nei casi di mancato pagamento delle ritenute previdenziali e assistenziali per un importo fino a 10.000 euro all’anno, sarà applicata una sanzione da una volta e mezza a quattro volte la somma non versata.
Il datore di lavoro non sarà punito né soggetto a sanzioni se provvede al pagamento delle ritenute entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica dell’infrazione accertata.
Con il decreto Lavoro sono state eliminate le eccessive sanzioni da 10.000 a 50.000 euro. La stranezza risiede nel fatto che finora, anche per somme molto basse mancate o pagate in ritardo, l’Inps ha richiesto il pagamento di una sanzione di 17.000 euro (50.000 euro, riducibile a 17.000 euro).
Questo è accaduto a molti contribuenti che, per avere trascurato o pagato in ritardo le ritenute previdenziali e assistenziali, anche per importi minimi, hanno ricevuto ingiunzioni con richiesta di sanzioni per 17.000 euro all’anno.”
fonte: Il Sole24Ore
Per approfondire meglio l’argomento consultare il documento allegato:
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