Norme e Tributi: le novità
Beni Strumentali
Proroga fino al 2025
Il credito d’imposta per i beni strumentali digitali (ex iperammortamento), ora in vigore fino al 2022 (con coda al 30 giugno 2023 per consegne con acconto di almeno il 20%) viene prorogato dalla bozza di Ddl di Bilancio al 2025 (con coda a giugno 2026 per le consegne) nella misura del 20% per investimenti fino a 2,5 milioni, del 10% per la quota tra 2,5 e 10 milioni e del 5% per la quota oltre 10 milioni e comunque fino a 20 milioni.
Beni Immateriali
Decalage fino al 10% nel 2025
Cambia l’intensità del beneficio, ma gradualmente, anche per i beni immateriali digitali (software incluse soluzioni di cloud computing): fino al 2023, con coda a metà 2024 per le consegne, il credito d’imposta sarà ancora riconosciuto in misura del 20% fino a un tetto di beneficio di 1 milione, ma l’anno successivo si passerà al 15%; nel 2025 e sempre con allungamento al giugno successivo con acconto del 20% si scenderà al 10%
Agenzia delle Entrate
La risposta a interpello
Con la risposta 408/2019, l’Agenzia ha sostenuto che ai fini della determinazione della vita utile delle scaffalature automatizzate , le funzioni «immobiliari» assumono un ruolo preponderante rispetto alle funzioni «impiantistiche». Ciò ha creato un mostro giuridico: un bene che viene ammortizzato al 3% come un immobile ma poi fruisce per gli stessi componenti del credito d’imposta per i beni Industria 4.0
Vecchi Acquisti
Niente super ammortamento
In sede di verifica, è stato qualche volta contestato alle imprese che hanno acquistato magazzini automatizzati prima del 2017, fruendo del solo super ammortamento, che la disposizione interpretativa contenuta nell’articolo 3-quater,comma 4, del Dl 135/2018, non si applicherebbe al caso specifico, per cui queste componenti di costo non rientrerebbero nell’agevolazione
Cambio Isa per nuovo codice Ateco, niente cessazione dal concordato
Il cambio del codice attività a causa della nuova classificazione Ateco 2025 non comporta automaticamente l’uscita dal concordato preventivo biennale (Cpb) per chi vi ha aderito per il biennio 2024-2025, anche se cambia l’indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa). L’Agenzia delle Entrate chiarisce infatti che non si tratta di una modifica sostanziale dell’attività, e quindi…
Catastrofi naturali, l’indennizzo va al proprietario dell’immobile
La conversione in legge del Dl 39/2025 ha introdotto modifiche per chiarire e correggere l’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali delle imprese, evidenziando ancora difficoltà interpretative e problemi di coordinamento tra le norme. Le novità principali riguardano: Scoperto e franchigia: le grandi imprese non sono più soggette al limite del 15%, ma resta incerto il…
Trasferte e rimborsi spese ricevute di pagamento per provare la tracciabilità
Dal 1° gennaio 2025, le nuove regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (legge 207/2024) impongono l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti ai fini della deducibilità fiscale dei rimborsi spese e delle spese di rappresentanza. I rimborsi non pagati con strumenti tracciabili (bonifici, carte, ecc.) diventano indeducibili per il datore di lavoro e imponibili per il…
L’adesione al concordato spalanca le porte del regime premiale Isa
Chi ha un buon punteggio ISA (almeno 8 su 10) nel 2024 può ottenere dei vantaggi fiscali. Se il punteggio è ancora più alto (9 o più), i benefici sono maggiori. Ad esempio: Con voto 9 o superiore, si può evitare il visto di conformità per usare o chiedere rimborsi di crediti fiscali fino a:…
Concordato al restyling Pronto il modello Cpb
Il decreto in arrivo in Parlamento introduce modifiche alla riforma fiscale, con particolare attenzione al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Ecco i punti principali : Stop per i forfettari dal 2025Chi è nel regime forfettario non potrà più aderire al CPB dal 2025. Il 2024 rimane l’unico anno in cui possono farlo, e solo a titolo…